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06 giugno 2007

La grande farsa della Guerra Fredda


Da troppo tempo ormai le minacce di bombardamenti e di interventi militari risuonano sui media internazionali, come i tempi della Guerra Fredda. Sono molti gli analisti che, nel descrivere l'epoca in cui viviamo citano la "guerra fredda", dinanzi alla contrapposizione di due potenze che lottano ancora per costruirsi una propria zona di influenza: oggi i tempi sono cambiati, perché le minacce fanno il giro del mondo mediante comunicati stampa e conferenze televisive.Ognuno di essi combatte contro un nemico che non esiste più, contro Bin Laden, che non viene citato neanche dagli stessi combattenti di Al Quaeda che continuano a trasmettere i video delle minacce via internet, gli stessi Talebani sono stati dimenticati come Saddam . Nomi, fatti e circostanze che sono stati ripetuti continuamente, sino a entrare nella nostra mentre, nei nostri pensieri per manipolarci, con frasi e parole studiate da una compagnia pubblicitaria per controllare le grandi masse. La verità è che ci troviamo dinanzi ad una grande sceneggiata, in cui gli attori recitano in grande stile, puntano alto e pesano bene le parole per calamitare su di essi l'attenzione dei media: l'obiettivo è creare l'illusione che esista ancora una guerra fredda, e che gli antichi odi tra America e Russia siano quanto mai vivi.

Questo importante incontro tra le otto potenze più ricche del mondo, è divenuto come sempre un'esibizione di buone intenzioni e buone maniere, in stile mediatico, una vetrina propagandistica per il Paese che ospita e un polo di attrazione per le classiche manifestazioni di protesta contro "i potenti della terra": contestatori violenti, intelligence che mettono a punto strategie di guerriglia urbana e repressione poliziesca , lunghe conferenze stampa fatte di tante belle parole. È divenuto così solo un teatro di avanspettacolo, in cui ognuno gareggia a sparare più in alto, perché ormai non si sa più cosa dire per tenere alta l'attenzione su una guerra fredda che non esiste. Ad infiammare gli animi è ancora l'Iran, con la sua politica sul nucleare, e la Russia che annuncia le sue controproposte e precauzioni al piano dello scudo spaziale. Primo tra tutte la moratoria unilaterale chiesta da Mosca al Trattato sulle forze convenzionali in Europa (FCE), che, a parere della Nato, verrebbe poi giudicato patto gravissimo per l'intera sicurezza planetaria. La stessa rivisitazione del trattato, non viene accettata dalla Russia in quanto da anni ormai che l'Europa non ha fatto nulla per impedire che altri Stati continuassero comunque l'armamento. Putin getta la pietra, dà un segnale ai suoi alleati più vicini come prova di potere e di non sottomissione, ma Bush la raccoglie e afferma che è pronto a prendere parte alla conferenza internazionale straordinaria proposta dalla Russia sul Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa (FCE), ricordando alle agenzie di stampa che "la Russia non è il nemico", ma non può divenire un avversario. È chiaro che oggi, in questo grande show tenuto a mezzo stampa, vediamo due potenze che di scontrano verbalmente per lanciare un messaggio ai suoi alleati e costruire così la propria zona di influenza all'interno di quei territori in cui non esiste ancora una linea di politica ben precisa, come l'Asia Centrale e l'Europa estremo-orientale, che vivono nel caos proprio a causa di forza invisibili che reggono una regia e determinano la volontà dei governi.

Oggi stiamo così assistendo ad una farsa talmente assurda, che sfiora il ridicolo e mette a dura prova la credulità delle persone: anche le più scettiche oggi si accorgono che qualcosa non quadra, o che gli antichi nemici stanno cambiando. Basti pensare che non si parla più di virus dei polli in Europa, ma se ne parla nei Paesi in via di sviluppo che hanno acquistato container di vaccini dalle nostre multinazionali, non si parla di "cellule dormienti" di Al Quaeda, e intanto alcuni terroristi vengono rilasciati perché le accuse contro di loro inconsistenti. Tuttavia America e Russia si dichiarano la Guerra fredda, mentre di nascosto stringono tacite alleanze per la spartizione dei territori e delle zone di influenza, ai danni soprattutto dei popoli musulmani che hanno rimesso la politica nelle mani delle religioni e dei "capi della resistenza". Fino a poche settimane fa, la Russia annunciava l'imminente attacco all'Iran nonché le esercitazioni navali per la disposizione delle portaerei nel Golfo: oggi Ahmadinejad vende il suo gas e il suo petrolio alla Turchia, coltivando una tacita alleanza con l'America. La stessa regia di sabotaggio esiste negli Stati Uniti, dove da un giorno all'altro viene arrestato chi sosteneva teorie che screditavano la politica del governo centrale, come in Russia, in cui sono all'ordine del giorno gli scandali sessuali e le corruzioni della mafia. Una situazione di crisi la si avverte anche per l'Italia, in cui regna caos e disordine e un clima di compagna elettorale costante, in attesa, infatti, della caduta del Governo. Berlusconi sta facendo carte false per entrare nel governo, arrivare a definire "Gentiluomo" il Generale Speciale, dilungandosi tra polemiche, solo per farsi un po' di pubblicità e distogliere l'attenzione sul fatto che lui è il vero criminale, plurindagato e prescritto: dovrebbe invece ricordare che le vere vittime sono i protestati e che i finanzieri dovrebbero indagare sui veri crimini, invece di saccheggiare le imprese.

Ciò significa che non sappiamo più cosa sta accadendo nel mondo, e l'incontro tra Oriente e Occidente nelle terre dell'Europa Orientale e dell'Asia Centrale sta portando caos, morte e guerra. In questa gara alla spartizione delle terre, grande ruolo sta avendo anche l'Europa, che oggi lavora alla sua nuova forma giuridica, al suo nuovo progetto che darà un restailing alla sua posizione internazionale. Presto verrà abbandonato il progetto della Costituzione Europea, per fare spazio ad un trattato che non richiede l'assenso popolare per la sua sottoscrizione, mentre si cercherà di continuare ad ampliare l'area di libero scambio soprattutto nel mediterraneo. Nicolas Sarkozy, con Zapatero e Prodi, stanno discutendo sulla possibilità di promuove una Unione Mediterranea, nuova organizzazione internazionale, dotata di istituzioni autonome e aperta a tutti i Paesi del bacino del Mediterraneo. Il concetto di fondo è quello di creare una zona cuscinetto all'interno del quale far confluire determinati Paesi, come la stessa Turchia, mentre il governo centrale di tutta l'Europa resterebbe sempre quello di Brussels. Oggi le entità economiche hanno preso il sopravvento sugli Stati Nazionali, che sono vittime non solo delle Massonerie, delle lobbies finanziarie e bancarie, e delle religioni, ma anche quella casta di scientifici che decidono tutt'oggi le tecnologie e le forme di energie che i governi devono utilizzare o incentivare, bloccando così il progresso dell'uomo.