Purtroppo è davvero un duro lavoro governare il nostro Paese. Siamo invasi da tanti giullari che pubblicizzano il loro spettacolo da un blog, scrivono libri e sollevano le folle, al solo scopo di fare tanto clamore attorno a sé, minacciare la rivoluzione purchè alla fine non si faccia nulla. Invece, questi anni sono davvero molto tristi, perchè fanno rivivere i vecchi ricordi del passato, gli anni ’80 e la fine della democrazia italiana, anche perché i problemi sono rimasti sempre gli stessi senza soluzione alcuna. Ogni crisi interna confluisce sempre intorno alla questione energetica, che per anni ha obbligato politici e Governi a sottomettersi al volere di forze esterne, riversando tutto il male sulla pelle della gente. Questo i nuovi giullari lo sanno bene, ma non lo diranno mai, perché sanno solo criticare, travisare e manipolare le masse, perché da loro non si impara nulla visto che ripetono come pappagalli qualcosa detto da altri. Girovagano con i loro carrozzoni per farsi notare, per vendere un libro, per propagandare gli interessi di forze sconosciute o di un tornaconto personale. Sono solo degli "utili idioti" che non contribuiscono a creare sapere o valore aggiunto, ma solo a danneggiare quanto hanno fatto gli altri, ed in questo dimostrano quanto non tengano agli interessi della nazione ma solo ai propri.
Le rotte del Mediterraneo, dalle Repubbliche Marinare ad oggi
L’Italia, in realtà, ha un grande ruolo internazionale che deve essere riconquistato, per dare al Paese un onore che da tempo viene negato dal dictat anglo-americano. Anche se molti cercano di nasconderlo, è in atto un processo politico-economico che conferisce alla penisola italiana un’importanza strategica, per far respirare finalmente le sue imprese e la sua economia. Innanzitutto, è riuscita a conquistarsi un posto nel tavolo delle trattative accanto alla Russia, mettendo in prima fila le società più forti e la migliore intelligenza, come Finmeccanica, Enel, Eni, Pirelli e Fiat, divenute così ambasciatori italiani nella cavalcata verso i mercati emergenti. Inoltre, Roma sta cercando di ricoprire una posizione sempre più centrale nella gestione della presenza occidentale nei Balcani. Stiamo parlando di terre in cui l’Italia che non ha mai contato nulla, mentre ora cerca di rispolverare il suo passato per riconquistare territori economicamente persi. I Balcani, nonostante tutto, non sono d'accordo a prestarsi al risiko senza avere una lauta contropartita. Con soldi alla mano, si siedono ben volentieri attorno ad un tavolo per dimenticare gli errori del passato, mentre chi non ha avuto il suo, cavalca l'onda del nazionalismo; e quando gli occidentali non ne possono più di pagarli, arrestano qualche "ultranazionalista".
La roulette sta ruotando e tutti stanno puntando, e gli importanti accordi conclusi dall’Italia fanno andare in bestia i colonizzatori. E così in risposta all’Alleanza italo-russa, i poteri forti sono già al lavoro con i loro elaboratori, analisti, oppositori, esperti della comunicazione, economisti impegnati a diffondere la parola d'ordine del "No Moska". "No Moska" mentre la fobia assale gli utili idioti, pronti a scatenare lo scandalo e denigrare l’Italia sulle prime pagine del Times, con la solita propaganda della "mafia" e del degrado politico. La Russia, dal suo canto fa scendere in campo le forze economiche, riuscendo a raggiungere un accordo persino con il barone Rothschild, il quale, ben conoscendo i russi, si è preoccupato a coprirsi bene le spalle da ripensamenti dell’ultima ora. L’America, invece, per conquistarsi il mondo e dimostrare di essere ancora leader indiscussa sulla scena internazionale, sforna Obama, "la democrazia possibile", dopo aver bombardato circa la metà del globo.
Così, oggi siamo stati catapultati di nuovo nella distorsione della "guerra fredda", anche se in una maniera diversa, perché oggi non esistono più gli Stati, sostituiti dalle Fondazioni e dalle Commissioni. Le parole di Cossiga, sono quelle di chi vuole far intendere che c’è una guerra, che ricorda molto la strategia della tensione ma se ne distacca. Certamente non era una guerra del libero pensiero, allora c'erano i Rossi e i Neri, ma nessuno capì i giochi, e molti si prestarono a fare i fatti. Oggi, in questa partita del tutto aperta, stanno scendendo in campo delle forze oscure, quelle che sono disposte a tutto, ogni Stato le ha e l’Italia ha riacceso la "Gladio Rossa".