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10 novembre 2008

Italia e Russia: un'alleanza da nascondere


Con l'incontro tra il Premier italiano Silvio Berlusconi e il Presidente russo Dmitri Medvedev, si fa sempre più reale l'ipotesi che Roma diventi l'intermediario ufficiale di Mosca. La vicinanza dell’Italia nei confronti del Cremlino e di Vladimir Putin, non è stata mai nascosta dai leader e potrebbe ben presto divenire un mezzo per le comunicazioni e le trattative con la Casa Bianca.

Berlusconi incontra Medvedev e firma oltre 20 accordi di cooperazione istituzionale ed economica con la Russia, gettando le basi per ulteriori spiragli di collaborazione bilaterale. L’Italia si conferma così uno dei partner europei privilegiati di Mosca, ma anche un fedele alleato diplomatico nelle trattative intavolate con l’Unione Europea e Stati Uniti. Tuttavia i media italiani, e non solo, hanno deciso di gettare ombra e discredito su tali "relazioni privilegiate", ridicolizzando l’incontro ed esasperando i toni sino a sollevare un polverone che ha avuto una forte eco in tutto il mondo. Sembra che i giornali italiani provino piacere a danneggiare l’immagine dell’Italia all’estero, schierandosi in prima fila nello sciacallaggio di gruppo, anche solo per una sciocca battuta, pur di non perdere l’occasione di servire gli Stati Uniti e i media internazionali. Sono stati necessari ben due giorni per far sbollire la rovente polemica sull’ "abbronzatura di Obama", sino al punto che, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, Berlusconi si sente costretto a rispondere alle pungenti domande di un giornalista americano. Alla domanda sul perché il Premier italiano non ha voluto chiedere scusa agli americani "per delle parole che offendono il cittadino medio statunitense", Berlusconi replica: "Per favore! per favore, chieda lei scusa agli italiani". Una reazione, a questo punto, necessaria considerando che gli attacchi hanno volutamente nascosto il vero significato dell’incontro con il Premier Medvedev, e così della stretta alleanza tra i due Paesi che sta divenendo sempre più solida.

Di proposito dimenticano che, nel corso del vertice italo-russo sono stati firmati ben 13 accordi e memorandum di intesa tra varie entità economiche e società dei due Paesi e tra i ministeri della Cultura, degli Interni e della Famiglia. Ai tavoli delle trattative, a cui hanno partecipato i Ministri Giulio Tremonti, Roberto Maroni, Franco Frattini, Claudio Scajola, Sandro Bondi e Carlo Giovanardi, grandi gruppi italiani e russi hanno ratificato contratti da milioni di euro dagli interessanti risvolti. L'Italia mira infatti a diventare il primo partner commerciale della Russia, considerando che oggi è seconda per importazioni ed esportazioni, e l’interscambio ha avuto un incremento del 60%. Dalla cooperazione energetica ed industriale - nel settore dell’energia elettrica, dell’industria nucleare, automobilistica e chimica - ai progetti culturali, sociali e sportivi. Il capo dell’ente statale russo per l’energia atomica Rosatom, Serghei Kirienko, e il ministro per lo Sviluppo economico Scajola hanno approvato un memorandum d’intesa per la cooperazione nel settore dell’energia nucleare a uso civile.

Il direttore generale di Rostekhnologhi Serghei Cemesov e Marco Tronchetti Provera per Pirelli si sono invece accordati per una fabbrica di pneumatici a Togliatti, sul Volga. Firmato anche un accordo per una joint venture con il presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini, sia sul fronte ferrovie sia su quello per l’assemblaggio in Russia dell’elicottero civile Aw-39 della Agusta Westland. L’amministratore delegato di Erg, Alessandro Garrone, ha invece sottoscritto con il presidente di Lukoil, Vaghit Alekperov, un accordo per una società mista. Mentre l’ad di Enel Fulvio Conti ha firmato con il colosso Inter Rao Ues un accordo di cooperazione in Russia e sottoscritto un memorandum d’intesa con le ferrovie russe per la fornitura di energia elettrica. Solers e Fiat, invece, hanno sottoscritto un accordo per la produzione di motori diesel. E il governatore di Orenburg ha firmato con il presidente della Buzzi Unicem, Sandro Buzzi, un accordo da 450 milioni di euro per una fabbrica che produca cemento ad alta tecnologia.

A questo si deve aggiungere la possibilità di cooperare su mercati terzi e di realizzare progetti multilaterali che coinvolgeranno l'economia europea nel suo insieme. Come dichiarato dal Premier Vladimir Putin, durante il faccia a faccia con Berlusconi, la Russia e l’Italia stanno già fruttuosamente collaborando al South Stream - divenuto ormai un progetto a tutti gli effetti italo-russo - e possono trasferire tale esperienza nel progetto energetico in Libia. Putin ha infatti rilevato che, in un contesto segnato da difficoltà economiche nel mondo, i legami economici tra la Russia e l'Italia costituiscono un importante fattore di stabilità, e assumano sempre più una rilevanza strategica. Da parte sua, Berlusconi ha garantito che non vi è alcun ostacolo alla ratifica di un nuovo accordo di cooperazione con l'Ue nonostante il recente conflitto armato nel Caucaso, e la decisione di Bruxelles di sospendere le consultazioni con la Russia. Chiede una maggiore compartecipazione nell’elaborazione di strategie e pareri su questioni internazionali, soprattutto in vista del fatto che l’Italia ospiterà alla Maddalena la prossima riunione del G8.

Infatti, secondo quanto riportato dal quotidiano russo Kommersant, lo scambio di opinioni con Berlusconi è stato molto apprezzato ultimamente, soprattutto dal Cremlino. Dopo il conflitto in Caucaso, scrive il Kommersant, l'Italia è stato uno dei pochi membri dell’Unione Europea a difendere le azioni di Mosca, che non ha dimenticato come, in occasione del vertice straordinario del 1° settembre a Bruxelles, Berlusconi ha sollecitato una maggiore cooperazione con la Russia, senza sanzioni. "Ho semplicemente detto loro che non ho compreso il significato delle parole ‘risposta sproporzionata’ ed ho chiesto una spiegazione di quella che sarebbe stata una risposta adeguata ad una situazione di quel tipo", aveva dichiarato il Premier nel corso della conferenza stampa in calce al vertice di Bruxelles. Così, la vicinanza dell’Italia nei confronti del Cremlino e di Vladimir Putin, non è stata mai nascosta, e secondo il Kommersant, può divenire un mezzo per le comunicazioni e le trattative con la Casa Bianca. Diventa sempre più reale l’ipotesi che Roma diventi un intermediario di Mosca, dopo che l’ex Vice Presidente americano Dick Cheney, in occasione della sua visita in Italia dopo il conflitto del Caucaso, ha chiesto a Berlusconi di agire come tramite.

Secondo le stesse fonti del Kommersant, non solo il Premier italiano ha accettato la proposta, ma ha anche rilanciato con un incontro tra la leadership russo e americana subito dopo le elezioni, ma prima dell'inaugurazione della nuova amministrazione. Un’idea che prende sempre più forma, proprio al termine degli incontri tra Berlusconi e Putin e Medvedev, in vista del G20 di Washington del prossimo 15 novembre, dove si discuterà della crisi finanziaria globale alla presenta degli alti rappresentanti delle maggiori potenze mondiali. Non è da escludere che tale incontro sarà l’occasione per avviare degli incontri informali, anche a porte chiuse, nel corso dei quali vi sarà il primo faccia-a-faccia tra Obama e Medvedev. È chiaro che l’Italia ha ogni interesse a ricoprire questo ruolo di portavoce ufficiale di Mosca in seno alla Comunità Europea e dinanzi agli Stati Uniti, in maniera tale da mantenere una posizione neutrale, e pur sempre vantaggiosa dal punto di vista economico.