Dopo le strategiche manovre finanziarie della Vneshtorgbank, che è giunta a possedere circa il 6% del consorzio aerospaziale europeo della Eads, dopo la conquista di Gazprom della rete distributiva del gas europea, si apre un importante spiraglio per le compagnie russe anche nel campo delle Telecomunicazioni. La prima ad essere colpita è stata la Deutsche Telekom, da parte dei russi di Sistema, e ora circolano indiscrezioni circa le intenzioni della holding Alfa Group, di acquistare il 20% di Vodafone, per costituire una joint venture con la Vimplecom o addirittura una fusione.
Quelle che potrebbero sembrare isolate operazioni finanziarie di mercato, appartengono ad un vasto programma portato avanti dalle principali imprese russe per costituire un mezza dozzina di gruppi monopolistici nei settori chiavi: energia, aereospaziale, armamento. Di fatti, l'economia di un'intera nazione gira intorno a sei o sette monopoli, il cui complicato intrecciarsi delle partecipazioni, sono quasi studiate in modo da non poter risalire all'effettivo proprietario, e tutte alla fine confluiscono verso uomini molto vicini e fedeli a Putin. Pensiamo a Gazprom, detentore di un quarto delle riserve di gas del pianeta, è controllato per il 50% dallo Stato, il 7% è del mercato e il resto sono scatole cinesi che fanno si che il 40% del capitale sia detenute da quattro entità molto vicine al Presidente. Rosneft, seconda compagnia nazionale dopo Lukoil, è controllata per il 75% da tre uomini vicini al Cremlino, Deripaska, Abramovitch e Vladimir Lissine. Intorno al trio Gazprom-Rosneft-RAO UES, si struttura il settore energetico, con una rete monopolistica di gasdotti e concessioni e esclusive delle esportazioni, e la terza banca del paese, Gazprombank. Alla fine del 2004 ha tentato si acquisire Rosneft, e ora mira alla TNK, componente dell'Alfa Group e partner di British Petroleum. Gazprom ha penetrato anche il mercato dell'elettricità: ha preso il 10% del monopolio nazionale RAO UES, quarto a livello mondiale del settore.
Non dobbiamo dimenticare Atomprom che sta cercando di fare concorrenza a Siemens, Bechtel, Areva ed Toshiba, nel settore del nucleare. Nel settore metallurgico la fusione del suo gruppo Rusal, Soual e Glencore, ha creato la UCR, United Company Roussal, numero uno nel mondo mondiale del settore. Nell'acciaio, il gruppo Evraz, sta cercando di assorbire Severstal, per sottrarlo alla Arcelor.
Questa assurda catena di partecipazioni, fusioni e consorzi è il diretto frutto di quella che è stata la politica strategica di Putin e del Servizio Segreto Ortodosso. Di questo è difficile che potrete sentirne parlare tra gli ambienti delle intelligence, per il semplice motivo che la sua esistenza è il sintomo del fallimento dei servizi statali: raggruppa in sé tutti i dissidenti dei servizi, che sono andati a formare una struttura parallela completamente al di sopra delle entità e delle lobbies che oggi controllano le Istituzioni. È "ortodosso" perché si ritiene essere "giusto" ma non ha alcuna relazione con la religione. In questi anni ha costruito una tela di contatti e relazioni facendo soprattutto leva sui dossier stilati sullo spionaggio politico e industriale. Quelli che vengono definiti oggi Oligarchi del Kgb, non sono altro che gli uomini del servizio ortodosso, cresciuto con il sistema per poi avanzare sulle ceneri di quello vecchio. Non si può a questo punto escludere che la Russia abbia voluto fallire di proposito, per cacciare il FMI dalla Russia e fare tabula rasa degli uomini che si trovavano al potere e che avrebbero dato alla Russia solo un futuro nelle mani dell'America e delle multinazionali estere. La tela è ormai consolidata al punto che anche se Putin perderà il suo mandato nel 2008, di fatto non perderà mai il potere e il controllo della situazione perché essa è nelle mani di una rete che non può essere né scoperta né spezzata: uno solo dei suoi componenti può abbandonare, ma non pregiudicherà la stabilità economica del paese. Infatti quelle che noi chiamiamo volgarmente "multinazionali" non sono altro che entità economiche sovranazionali, e che, non esistendo uno Stato, ne hanno creato un altro, all'interno dello Stato stesso: oggi il controllo e la sicurezza nazionale è in mano ai privati, alle securities private composte da ex membri dei servizi.
In Russia hanno creato dei veri giganti, che sono le armi nelle mani di uno Stato che con esse sta entrando prepotentemente in Europa, seguendo quasi una logica di colonializzazione silenziosa della Europa e del Medioriente. Possiamo dire dunque che oggi siamo in piena Guerra Fredda, nella quale la vecchia lobby del petrolio si sta scontrando con quella nuova dell'Energia del Cosmo, trovando però un accordo di fondo che impedisce che scoppi una vera guerra nucleare mondiale. La Russia sta chiudendo infatti accordi con una parte dei petrolieri, e basti vedere come si stanno svolgendo le crisi mondiali dell'Iran, del Libano e della Corea: sanno bene che il sangue deve mischiarsi per mantenere un potere e per contenere l'avanzata della Cina. Le parole di Bush erano chiarissime, ed erano un messaggio per la Russia molto diretto, ossia che lo spazio le sarà precluso, sia con lui che senza di lui, in quanto la nuova leadership sarà ancora Repubblicana nelle mani di un loro uomo, ossia Arnold Schwarzenegger .
La condanna a morte di Saddam viene adesso proprio perché lui può rivelare dei gravi segreti che denunciano la corruzione non sono dei governi nazionali, ma anche delle Banche e dell'Onu, delle entità sovranazionali che hanno nel 1990 fatto una guerra, dopo aver concluso dei contratti per lo spegnimento e lo sfruttamento dei pozzi di petrolio. Uno dei tanti segreti di Saddam si chiama Kuwait Gate, si chiama Oil For Food, Clearstream, che con i suoi conti fantasma ha fatto sì che che 23 miliardi di dollari scomparissero, dopo essere stati riciclati con il programma Onu che controllava l'embargo. La cassaforte di Clearstream può rivelare cosa sia accaduto, Saddam può confermare e potrebbe dire quali siano gli altri crimini commessi contro il popolo del Medioriente con il benestare ONU. Tale versione può essere senz'altro confermata da Gorbaciof, che aveva visto cosa stava accadendo, e per tale motivo l'unico modo per uscirne era proprio dichiarare il fallimento della Russia, perché la politica ormai era fallita, non aveva senso continuare.
Ora che il mercato delle multinazionali è saturo, infiltrato dalla Russia del servizio ortodosso, le Banche e le Multinazionali devono intraprendere una nuova strada, anticipare il momento dei caos e della crisi energetica ed entrare nel mercato con un nuovo sistema. Il nuovo mercato sono le piccole e medie imprese, che saranno l'inizio e la fine della nuova schiavitù. Il nuovo petrolio, in nuovo signoraggio si chiama digitalizzazione, telematizzazione, informatizzazione: fiumi di denaro inonderanno i mercati per i progetti di informatizzazione delle Pmi, e tutti correranno per terminare così il grande saccheggio.
Vorremmo dunque chiedere ai movimenti del Signoraggio, che tanto si fanno profeti e millantatori di saperi, cosa faremo se un giorno non accetteremo più l'euro, oppure dove dobbiamo cercare il nostro petrolio quando staccheranno la spina? Sono anni che gli uomini cercano una soluzione, e l'hanno sempre trovata all'interno del sistema, quando il sangue buono si è mischiato con quello cattivo. Perché Mattei si è schiantato, perché Moro è stato ucciso, perché Gardini si è suicidato? La strategia che porta ad allontanarsi dal sistema non porta a nulla, occorre restare sempre dentro. Se i Rothschild hanno creato la Federal Reverve sull'Energia, se un giorno falliranno, noi falliremo prima di tutti. La nuova usura non si vedrà, sarà elettronica, e chi oggi si crea uno spazio cybernetico può riuscire a dire no ai nuovi contratti standardizzati, al regime totalitario delle telecomunicazioni, potrà liberarsi dei Banchieri, che non saranno più nella Banca Centrale, ma saranno nell'Internet.
Quelle che potrebbero sembrare isolate operazioni finanziarie di mercato, appartengono ad un vasto programma portato avanti dalle principali imprese russe per costituire un mezza dozzina di gruppi monopolistici nei settori chiavi: energia, aereospaziale, armamento. Di fatti, l'economia di un'intera nazione gira intorno a sei o sette monopoli, il cui complicato intrecciarsi delle partecipazioni, sono quasi studiate in modo da non poter risalire all'effettivo proprietario, e tutte alla fine confluiscono verso uomini molto vicini e fedeli a Putin. Pensiamo a Gazprom, detentore di un quarto delle riserve di gas del pianeta, è controllato per il 50% dallo Stato, il 7% è del mercato e il resto sono scatole cinesi che fanno si che il 40% del capitale sia detenute da quattro entità molto vicine al Presidente. Rosneft, seconda compagnia nazionale dopo Lukoil, è controllata per il 75% da tre uomini vicini al Cremlino, Deripaska, Abramovitch e Vladimir Lissine. Intorno al trio Gazprom-Rosneft-RAO UES, si struttura il settore energetico, con una rete monopolistica di gasdotti e concessioni e esclusive delle esportazioni, e la terza banca del paese, Gazprombank. Alla fine del 2004 ha tentato si acquisire Rosneft, e ora mira alla TNK, componente dell'Alfa Group e partner di British Petroleum. Gazprom ha penetrato anche il mercato dell'elettricità: ha preso il 10% del monopolio nazionale RAO UES, quarto a livello mondiale del settore.
Non dobbiamo dimenticare Atomprom che sta cercando di fare concorrenza a Siemens, Bechtel, Areva ed Toshiba, nel settore del nucleare. Nel settore metallurgico la fusione del suo gruppo Rusal, Soual e Glencore, ha creato la UCR, United Company Roussal, numero uno nel mondo mondiale del settore. Nell'acciaio, il gruppo Evraz, sta cercando di assorbire Severstal, per sottrarlo alla Arcelor.
Questa assurda catena di partecipazioni, fusioni e consorzi è il diretto frutto di quella che è stata la politica strategica di Putin e del Servizio Segreto Ortodosso. Di questo è difficile che potrete sentirne parlare tra gli ambienti delle intelligence, per il semplice motivo che la sua esistenza è il sintomo del fallimento dei servizi statali: raggruppa in sé tutti i dissidenti dei servizi, che sono andati a formare una struttura parallela completamente al di sopra delle entità e delle lobbies che oggi controllano le Istituzioni. È "ortodosso" perché si ritiene essere "giusto" ma non ha alcuna relazione con la religione. In questi anni ha costruito una tela di contatti e relazioni facendo soprattutto leva sui dossier stilati sullo spionaggio politico e industriale. Quelli che vengono definiti oggi Oligarchi del Kgb, non sono altro che gli uomini del servizio ortodosso, cresciuto con il sistema per poi avanzare sulle ceneri di quello vecchio. Non si può a questo punto escludere che la Russia abbia voluto fallire di proposito, per cacciare il FMI dalla Russia e fare tabula rasa degli uomini che si trovavano al potere e che avrebbero dato alla Russia solo un futuro nelle mani dell'America e delle multinazionali estere. La tela è ormai consolidata al punto che anche se Putin perderà il suo mandato nel 2008, di fatto non perderà mai il potere e il controllo della situazione perché essa è nelle mani di una rete che non può essere né scoperta né spezzata: uno solo dei suoi componenti può abbandonare, ma non pregiudicherà la stabilità economica del paese. Infatti quelle che noi chiamiamo volgarmente "multinazionali" non sono altro che entità economiche sovranazionali, e che, non esistendo uno Stato, ne hanno creato un altro, all'interno dello Stato stesso: oggi il controllo e la sicurezza nazionale è in mano ai privati, alle securities private composte da ex membri dei servizi.
In Russia hanno creato dei veri giganti, che sono le armi nelle mani di uno Stato che con esse sta entrando prepotentemente in Europa, seguendo quasi una logica di colonializzazione silenziosa della Europa e del Medioriente. Possiamo dire dunque che oggi siamo in piena Guerra Fredda, nella quale la vecchia lobby del petrolio si sta scontrando con quella nuova dell'Energia del Cosmo, trovando però un accordo di fondo che impedisce che scoppi una vera guerra nucleare mondiale. La Russia sta chiudendo infatti accordi con una parte dei petrolieri, e basti vedere come si stanno svolgendo le crisi mondiali dell'Iran, del Libano e della Corea: sanno bene che il sangue deve mischiarsi per mantenere un potere e per contenere l'avanzata della Cina. Le parole di Bush erano chiarissime, ed erano un messaggio per la Russia molto diretto, ossia che lo spazio le sarà precluso, sia con lui che senza di lui, in quanto la nuova leadership sarà ancora Repubblicana nelle mani di un loro uomo, ossia Arnold Schwarzenegger .
La condanna a morte di Saddam viene adesso proprio perché lui può rivelare dei gravi segreti che denunciano la corruzione non sono dei governi nazionali, ma anche delle Banche e dell'Onu, delle entità sovranazionali che hanno nel 1990 fatto una guerra, dopo aver concluso dei contratti per lo spegnimento e lo sfruttamento dei pozzi di petrolio. Uno dei tanti segreti di Saddam si chiama Kuwait Gate, si chiama Oil For Food, Clearstream, che con i suoi conti fantasma ha fatto sì che che 23 miliardi di dollari scomparissero, dopo essere stati riciclati con il programma Onu che controllava l'embargo. La cassaforte di Clearstream può rivelare cosa sia accaduto, Saddam può confermare e potrebbe dire quali siano gli altri crimini commessi contro il popolo del Medioriente con il benestare ONU. Tale versione può essere senz'altro confermata da Gorbaciof, che aveva visto cosa stava accadendo, e per tale motivo l'unico modo per uscirne era proprio dichiarare il fallimento della Russia, perché la politica ormai era fallita, non aveva senso continuare.
Ora che il mercato delle multinazionali è saturo, infiltrato dalla Russia del servizio ortodosso, le Banche e le Multinazionali devono intraprendere una nuova strada, anticipare il momento dei caos e della crisi energetica ed entrare nel mercato con un nuovo sistema. Il nuovo mercato sono le piccole e medie imprese, che saranno l'inizio e la fine della nuova schiavitù. Il nuovo petrolio, in nuovo signoraggio si chiama digitalizzazione, telematizzazione, informatizzazione: fiumi di denaro inonderanno i mercati per i progetti di informatizzazione delle Pmi, e tutti correranno per terminare così il grande saccheggio.
Vorremmo dunque chiedere ai movimenti del Signoraggio, che tanto si fanno profeti e millantatori di saperi, cosa faremo se un giorno non accetteremo più l'euro, oppure dove dobbiamo cercare il nostro petrolio quando staccheranno la spina? Sono anni che gli uomini cercano una soluzione, e l'hanno sempre trovata all'interno del sistema, quando il sangue buono si è mischiato con quello cattivo. Perché Mattei si è schiantato, perché Moro è stato ucciso, perché Gardini si è suicidato? La strategia che porta ad allontanarsi dal sistema non porta a nulla, occorre restare sempre dentro. Se i Rothschild hanno creato la Federal Reverve sull'Energia, se un giorno falliranno, noi falliremo prima di tutti. La nuova usura non si vedrà, sarà elettronica, e chi oggi si crea uno spazio cybernetico può riuscire a dire no ai nuovi contratti standardizzati, al regime totalitario delle telecomunicazioni, potrà liberarsi dei Banchieri, che non saranno più nella Banca Centrale, ma saranno nell'Internet.