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21 novembre 2006

La propaganda per screditare la Russia


Un ex-colonnello dei servizi segreti russi, Aleksandr Litvinenko, è stato vittima di un misterioso avvelenamento, mentre si trovava in Inghilterra dopo aver abbandonato la intelligence russa. Un attentato questo che giunge in momento molto particolare, quando la Russia comincia a farsi strada all'interno della scena politica internazionale con ogni arma a sua disposizione. Questo fa dell'attentato all'ex-agente l'inizio della propaganda per colpire direttamente Putin, che è stato subito identificato come il responsabile dell'avvelenamento, perché, secondo una persone vicine a Aleksandr Litvinenko, l'ex oligarca Boris Berezovski, possedeva importanti informazioni sulla morte di Anna Politkovskaia, la giornalista indipendente uccisa il mese scorso a Mosca. Sembra che con una sola operazione, si voglia far luce su due attentati, e distruggere così Putin come uomo di Stato e statista a livello internazionale, per ricordare invece la sua natura oscura come dirigente dei servizi russi quando il comunismo divideva in due blocchi l'Europa. Si vuole così gettare questa storia deliberatamente manipolata in pasto ai media, come anni fa è stato fatto con l'affondamento del Kurks, in seguito ad un impatto con un sommergibile americano. In quell’occasione la propaganda dei media lasciò chiaramente intendere che l’equipaggio fosse stato deliberatamente abbandonato per morire poi annegato, dopo l’insuccesso del tentativo di salvataggio. Allo stesso modo la strage di Beslan fu utilizzata per descrivere la freddezza e la crudeltà del regime che non si è fermato neanche dinanzi a dei bambini, quando invece Putin ribadì più volte che la responsabilità di quell'atto dimostrativo era da attribuire a persone esterne, né russi né ceceni.

Cosa rappresentò allora Putin è avvolto da un velo di segreto e mistero, ma ciò che lui oggi rappresenta è noto a tutti, la sua figura sta divenendo un punto di riferimento e una personalità molto carismatica, che stringe attorno a sé potere politico ed economico su tutti gli Stati che circondano il suo paese. Egli è stato il dirigente di quella intelligence parallela, il servizio segreto ortodosso, che accoglieva in sé tutti i dissidenti del sistema per costruire una nuova intelligenza e introdursi man mano sia all'interno della scena politica che quella economica. I suoi uomini più fedeli e a lui vicino oggi occupano prestigiose posizioni all'interno delle multinazionali che con i loro investimenti stanno entrando nel capitale azionario di molte società europee. Gazprom è uno Stato e allo stesso tempo l'azionaria di molte società di Energia, parte di Eads è nelle mani della Banca pubblica russa, Vodafone è uno dei prossimi obiettivi, mentre crescono i colossi dell'aerospaziale, siderurgico e dell'industria pesante. La sua invadenza in un certo senso viene tollerata, nonostante l'opposizione della Commissione Europea, fino a divenire importante partner della Francia, dell'Iran, della Turchia, ma anche dell'Algeria e della Cina, consolidando poi sempre di più la sua posizione nei Balcani. Piace anche ai suoi nemici, che cercano l'accordo facendo buon viso a cattivo gioco, come fa in un certo senso Bush che preme per l'ingresso della Russia all'interno del WTO. La Russia infatti è fortemente intenzionata ad entrare in Europa come forza al di sopra delle Istituzioni Europee, che non riconosce come organi rappresentativi della volontà degli Stati, cercando di proposito lo scontro nei confronti delle lobbies bancarie che hanno colonializzato l'Europa. Egli sta dunque cercando di far uscire allo scoperto coloro che si nascondono dietro le Commissioni e i Comitati Europei, dietro le Organizzazioni Internazionali e umanitarie che si infiltrano in uno Stato per fare da sanguisuga, per togliere ad una classe politica dirigente la credibilità e la forza sulla scena internazionale. Putin chiude le frontiere alle ONG internazionali e non rilascia dichiarazioni alle testate mondiali, per evitare che le sue parole vengano manipolate.

Fino a poco tempo fa il Presidente della fondazione Rockfeller è giunto in Serbia per annunciare l'indipendenza del Kossovo come passo importante per avvicinarla all'Unione Europa, tuttavia a distanza di pochi mesi la dichiarazione di Solana rimette in discussione la questione del referendum e la necessità dell'indipendenza. Per cui, esiste sicuramente qualche forza che sta prendendo forma all'interno dei Balcani, con grande prepotenza, tanto che il cambio del regime si sente a tutti gli effetti: in vari paesi dell'ex-Jugoslavia si sono susseguiti decine e decine di mandati di cattura emessi dall'Interpol nei confronti di importanti uomini d'affari o personalità politiche, che potenzialmente potevano rivelarsi influenti.
I pirati sono giunti anche in Italia, che è diventata una colonia ed è costretta a prostituirsi per preservare la salvezza e la solvibilità dello Stato dagli attacchi delle Agenzie di rating. Tuttavia il reale pericolo è costituito invece dalle organizzazioni internazionali come Transparency International, la madre di tutte le corruzioni, che si gettano come fiere sui politici non appena qualche importante decisione deve essere presa. Occorre solo aspettare al momento, e ben presto tutti vedremo lo spettacolo, vedremo come si avventeranno sull'Italia con storie di ladri di cappelli, con scandali sessuali ed intercettazioni telefoniche.
Il boicottaggio della classe politica italiana in realtà è già in atto, ne abbiamo avuto già un assaggio con lo scandalo Bnl e del Calcio, e recentemente anche verso la Presidenza del Consiglio; non a caso sono all'esame del Parlamento le nuove nomine per una riforma dei servizi che sono stati accusati di non aver protetto lo Stato. In realtà stanno facendo oggi una pulizia di fondo, per eliminare tutti coloro che possono costituire potenzialmente una minaccia. I ricattabili oggi sono tutti al potere, mentre i pretendenti sono stati eliminati democraticamente, e zittite: chi oggi parla è una persona ricattata e bloccata dalle sue stesse parole.

La Russia sta ancora combattendo la Guerra Fredda che ha condizionato mezzo secolo di storia europea, ed è terminata sulla carta nel momento in cui è stato firmato Maastricht: ciò induce a riflettere sul fatto che questa Istituzione è stata voluta dalle lobbies bancarie europee, strettamente legate a quelle americane, per sottrarre alla Russia una zona di importante influenza qual era l'Europa. Più degli Stati Atlantici, il vero crocevia dell'europa, sin dall'inizio del secolo, sono sempre stati i balcani, quivi ha avuto inizio la seconda Guerra Mondiale, qui per più di dieci anni la guerra fredda ha lacerato i popoli che sono stati uccisi democraticamente agli occhi della comunità Internazionale, e qui è iniziata la Nuova Guerra, quella contro l'Islam.

Le dichiarazioni dell'ambasciatore americano e del Commissario Europeo che controlla la Federazione Bosniaca, continuano ad umiliare i serbi di Bosnia, ricordando loro che se non sono entrati in Europa è stata una questione di soli due di giorni di ritardo nel rispetto degli impegni nei confronti della Commissione Europea. Un cavillo amministrativo e burocratico ha isolato la comunità serba e già le parole uccidono un popolo, ma è ovvio che in realtà hanno paura, temono la forza che si sta facendo strada, come l'hanno temuta quando la Russia offriva collaborazione e comprensione al Presidente Milosevic, tanto che dopo la sua morte, è stato attribuito al suo nome un grande viale di Mosca. La presenza russa nei Balcani rispecchia dunque un forte legame, perché l'incontro di varie etnie fa di questo lembo di terra, una zona molto instabile e facile preda per ottenere il controllo della ragnatela dei gasdotti.
La guerra di fredda di oggi è quella di trent'anni fa, è la Seconda Guerra Mondiale, e la nuova è contro l'Islam, che ha avuto inizio proprio dai Balcani quando il popolo serbo combatteva per la sua sopravvivenza contro i mercenari musulmani, i Mujaidin che erano giunti da ogni luogo per uccidere gli infedeli. Per tale motivo i Balcani da decenni rappresentano la valvola di sfogo del fallimento e della crisi del mondo occidentale, che ormai è fallito del tutto e per sopravvivere va a saccheggiare i paesi circostanti. La Russia vuole ancora vincere la guerra fredda, vuole ripristinare un controllo sull'Europa, lo fa con le multinazionali e il petrolio, ma nel frattempo sviluppa tecnologie sconosciute al mondo della scienza ufficiale.

Degli esperimenti russi sulla tecnologia di Tesla esistono delle eclatanti prove. Il 4 febbraio del 1983, è stata registrata un forte flusso di onde ELF ( Emited Low Frequency ), onda a bassissima frequenza, inviato dagli americano che sono entrate in contatto con le onde stazionarie emesse dai sovietici. Ciò provocò il Niño del 1983, che ha portato siccità in Australia e piogge diluviali in Perù, tornado e colate di fango nel sud della California: ciò fu il risultato delle enormi onde stazionarie emesse dai Russi. Questa strategia fa parte di un piano iniziato da Lenin e che aveva per scopo di riscaldare la Siberia e svilupparvi delle coltivazioni. Ma c'è di più, perché probabilmente la Russia stava sperimentando l'invenzione più terribile di Tesla, conosciuta sotto il nome di "Raggio della morte", un'arma composta di un fascio di particelle che utilizza le tecniche della propulsione elettrostatica, fabbricato nel 1937 dai governi inglesi ed italiani.

Il KGB, il vecchio sistema del servizio segreto, detiene un archivio di tutte le ricerche di Tesla ed ha investo molte risorse per rintracciare tutte le persone con cui Tesla aveva lavorato, costruendosi un patrimonio di conoscenze equiparabile a quello controllato dall'America e dai banchieri della Fed. Per tale motivo non è da escludere che decida da un giorno all'altro di interrompere le forniture di petrolio e gas per esercitare una pressione psicologica nei confronti degli Stati per spingerli ad accettare la nuova energia. Ciò spiega anche perché solo adesso il Mit rende noti gli esperimenti sulla trasmissione dell'Energia mediante l'Etere, mediante il wireless, rappresenta infatti un indubbio messaggio risolto alla Russia, dopo quello del Presidente Bush nell'annunciare la chiusura dello spazio ai nemici giurati dell'America.