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16 novembre 2006

L'Europa dei Banchieri e non della "fratellanza"


Il grido delle folle contro l'Euro si sta trasformando in Europa in un vero e proprio fronte anti-europeista, che prende forma e avanza anche nella politica.
I governi più attenti si stanno rendendo conto a poco a poco che questa moneta così forte non serve all'economia degli Stati, perché priva le imprese di competitività e le persone del potere di acquisto. Questo campanello d'allarme ha alla base un malessere e una consapevolezza del male che porta l'Europa, molto più forte di quel che si pensa.
Le persone non sono stupide, capiscono che stanno mentendo, perché ad ogni promessa non corrisponde un riscontro reale, non benessere per l'Economia, ma globalizzazione, impoverimento e perdita di un'identità nazionale. Hanno intuito che la situazione, allo stato attuale, non può che peggiorare perché i tassi di interesse aumenteranno sempre di più e le pressioni sui governi esaspereranno la situazione, al punto che il ristagno economico non lascerà altra via che affidarsi all'Europa. Non è possibile uscirne oggi, e a maggior ragione domani, resteremo bloccati per una "finzione giuridica", per un trattato incostituzionale, per via della burocrazia, e dunque delle parole.

Stanno scrivendo la Costituzione Europea, che non è altro che il "memorandum" dei Banchieri perché al suo interno la parola "banca" appare 176 volte, mentre la parola "fratellanza" neanche una volta. Questo significa che non è un concetto che appartiene a questa Costituzione, che non è l'individuo in quanto essenza della società ad essere salvaguardato, ma il mercato, la concorrenza, il liberismo e la speculazione finanziaria: "libera impresa in libero mercato", è questo il principio che domina. La precedenza dell'Unione è la lotta contro l'inflazione, che viene combattuta dalla Banca centrale, che deve essere completamente indipendente, senza che nessuna istituzione può sindacare la sua politica monetaria, e se gli Stati nazionali provano ad interferire possono essere considerati come una "minaccia per l'Unione".
Ciò implica che le Istituzioni non sono rivolte alla soddisfazione dei bisogni del cittadino e dell'uomo, quanto a quello dei privati, infatti si parla di "servizi economici di interesse generale" e non "servizi pubblici", proprio per indicare che possono essere offerti anche da un privato. Questa è la norma che fa divenire legge la privatizzazione e la liberalizzazione nel settore pubblico, che viene sempre chiuso dalle norme che vietano gli aiuti pubblici: queste infatti scattano ogni qual volta che un'impresa pubblica cerca di difendersi dall'acquisizione e dalla fusione. Le delocalizzazioni sono le decisioni che le imprese devono prendere, ma questo significa cedere al ricatto ai lavoratori da parte delle multinazionali, perché per evitare la chiusura degli stabilimenti si accetteranno condizioni sempre più insostenibili.

La maggior parte dei diritti civici della "Carta dei diritti fondamentali", sono svuotati del loro contenuto essenziale mentre altri sono completamente assenti, come la libertà di disporre del proprio corpo. Questo espone le persone ad un grande pericolo perché non esisteranno strumenti per difendersi dagli abusi medici, dal controllo biometrico e dai futuri trapianti. Il diritto al lavoro, la libertà di movimento, alla privacy, si sono trasformati in finzioni giuridiche per giustificare l'immigrazione senza criterio, la manipolazione dei database.


Il potere di legiferare e di rendere esecutivi i provvedimenti è di competenza della sola Commissione Europea, che è composta da dirigenti nominati dai capi del Governo, con ampia discussione e senza alcun intervento dei parlamenti nazionali, mentre il Parlamento, unico organo eletto, è solo una figura consultativa. Viene chiesto il suo parere, ma non è vincolante, per cui non partecipano in realtà alla redazione delle direttive. Questa impotenza del Parlamento è inaccettabile, tenuto conto della mole dei poteri che sono stati trasferiti all'unione europea. Ma prima di trasferire ancora più potere all'Unione, bisogna fermare questo sistema perché porterà ad un totalitarismo tollerato e accettato nell'indifferenza delle persone. Se ciò non bastasse, occorre l'unanimità gli Stati (25 attualmente) per modificare la Costituzione, cosa che nella pratica è davvero impossibile da realizzare, anche perché una volta votata non può essere modificata tanto facilmente. È diventata dunque una trappola, è l'abdicazione definitiva dei governi eletti, e dunque della democrazia, perché ha come scopo quello di impedire ogni politica contraria agli interessi delle imprese e dei cittadini.

Ogni paese dell'unione europea è obbligato ad aumentare il suo bilancio militare, che sarà appoggiato dalla Nato o da qualche organismo di difesa europea, anche se è ancora forte l'influenza americana. Il voto dei paesi europei che dispongono di una sede al Consiglio di Sicurezza dell'ONU dovrà essere conforme alla "Politica estera e di Sicurezza Comune", detto "PESC", che è legato alla Nato.

La cosa più sconcertante, e terribile allo stesso tempo è che la Costituzione europea offre delle libertà solo apparenti, è un liberismo totalitario con risvolti molto oscuri. È importante rilevare che non si parla spesso degli Allegati della Costituzione, che rappresentano l'antitesi della Costituzione stessa, contengono tante piccole eccezioni che preparano il campo ad una deriva totalitaria e poliziesca.
Questi allegati fanno giuridicamente parte della Costituzione e devono essere utilizzati per l'interpretazione della Carta dei diritti fondamentali.
Alla fine del testo costituzionale (art.12 sez.A ultim. comma della parte IV), si legge che è ammessa la "pena di morte" per effettuare un arresto regolare o per impedire regolarmente l'evasione di una persona detenuta, per assicurare la difesa di ogni persona contro la violenza illegale, per sedare una sommossa, un' insurrezione, o in caso di "minaccia di guerra", quando poi in altri articoli si afferma il diritto alla vita e la condanna della pena di morte. Queste condizioni sono molto vaghe e possono essere interpretate in modo anche estensivo.

Se da una parte afferma che nessuno può essere tenuto in schiavitù, gli allegati autorizzano invece la requisizione di cittadini per un lavoro forzato nel caso "di crisi o di calamità che minacciano la vita o il benessere della comunità" ( art. 5 dell'allegato 12, par. 2). Allo stesso modo, nella continua ricerca della protezione della vita privata, la Costituzione statuisce la sorveglianza elettronica dei cittadini è vietata, sebbene non ci sia nessuno ricorso previsto per le persone che sarebbero vittime di queste pratiche. La libertà di espressione e di notizia, è vittima anche qui di censura, autorizzata per motivi di "sicurezza nazionale, pubblica, la difesa dell'ordine e la prevenzione del crimine", nonché alla "protezione della salute o della morale".
Infine, nonostante viene cautelata il diritto all'integrità fisica e mentale, precisando che esiste un divieto assoluto della clonazione riproduttiva degli esseri umani, ma considerando che questi identici principi sono contenuti anche da un documento del Consiglio d'Europa ( STE 164 e protocollo addizionale STE 168) e questa carta non vieta la clonazione, allora in definitiva non è totalmente vietata.

Queste norme sono scritte contenendo citazioni di altri testi completamente estranei utilizzare per confondere di proposito le persone: la lettura è molto complessa, è quasi impossibile capirne il significato. Ma cosa ci si doveva aspettare da una Istituzione nata dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale, durante la Guerra Fredda, per applicare in grande stile il programma totalitaristico di Hitler. L'Europa chiude le strade, e falcia ogni cosa incontra, non ha un esercito o campi di sterminio, ma ha la BCE, ha l'Euro, che fa deserto intorno a sé e il risultato è la disperazione della Piccole Imprese e dei Comuni che chiedono come vivere dignitosamente.
Se questo è il volere del popolo, se questa è l'espressione popolare, come si può concepire che esista una Istituzione che vuole diventare l' Eurasia di 1984.