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13 novembre 2006

Tratta degli schiavi legalizzata


All'indomani della partenza del progetto di allargamento dell'Unione Monetaria, sono ancora molto vive le discussioni presso la Commissione Europea sull'adeguamento degli Stati alle politiche comunitarie. L'adeguamento all'euro stavolta sembra molto più sofferto, perché gli Stati scalciano, devono fare i conti con i popoli che non condividono tali decisioni, hanno infatti intuito che la moneta unica porterà impoverimento e saccheggio per consentire al cuore dell'Europa di sopravvivere. L'Unione Europea non accetterà però ancora per molto che all'estensione del mercato unico non corrisponde un adeguamento istituzionale, e la voce politica della Commissione presto vorrà essere più forte del semplice controllo delle finanziarie e delle riforme: presto occorrerà sbloccare la questione della Costituzione europea. Se il mercato si fa grande, anche lo strumento di controllo deve essere più forte, e la persuasione deve essere trasformata in legge; tuttavia sanno benissimo che le persone hanno capito al trucco e non credono al mito dell'Unione dei popoli. Per tale motivo la strategia ora è cambiata, ora è diventata "ricatto", "pressioni" e minacce di isolamento, si creano i problemi e l'insostenibilità dei governi per presentarsi con la soluzione che non si può rifiutare.

L'integrazione porterà alla libera circolazione di merci, capitali e persone: la forza lavoro viene infatti considerata una massa informe da manipolare per distribuirla così all'interno degli Stati, alterando i valori sociali delle persone. I flussi si immigrazione vengono controllati a tutti gli effetti, non esiste l'immigrazione clandestina che non sia regolata in qualche modo: dietro gli sbarchi di clandestini si nasconde spesso un accordo commerciale a tutti gli effetti. L'Italia per esempio ha un accordo di importazione di gas e petrolio con la Libia, a fronte del quale corrisponde lo sbarco di qualche battello sulle coste Siciliane o a Pantelleria.

Allo stesso modo, gli scambi commerciali tra Francia e l'Algeria continuano a svilupparsi, l'Algeria è la seconda destinazione delle esportazioni francesi, e anche tra i primi Stati che inviano forza lavoro in Francia. La percentuale di immigrazioni aumentano sempre più, tra l'esasperazione dei cittadini francesi e il disagio degli immigrati, mentre si stringono accordi di importazione di gas e di apertura del mercato all'acquisto di manufatti.
Intanto l'Europa stila rapporti per spingere gli Stati a reagire velocemente allo invecchiamento della popolazione riformando le loro finanze pubbliche: l'Europa invecchia e se non riforma il suo modello, va in panne. Mentre la popolazione globale resterà pressappoco stabile, coloro che hanno più di 65 anni aumenteranno di 58 milioni mentre gli individui in età da lavoro diminuiranno di 48 milioni. I sistemi di pensione, di salute ed i servizi sociali che vengono in aiuto alle persone vecchie diventano un peso per la società, e hanno bisogno di nuovo ossigeno. Le spese legate all'invecchiamento vanno ad aumentare in media di 4 punti del PIL, il deficit medio del 2% passerà al 6%. Ciò porterà un'esplosione dei debiti pubblici: passeranno tutti al di sopra del 60% sino al 200% del PIL, che resterà sempre all' 1,2%.
Insomma l'Europa ci sta dicendo che andremo in fallimento tutti se non ci adeguiamo alle riforme europee, e se non sarà il fallimento sarà il caos perché le tasse saranno insostenibili. Le soluzioni? Da una parte l'aumento dell'Immigrazione e dall'altra la riforma delle pensioni, delle politiche sociali, nonché il sacrificio di alcune categorie di persone, che dovranno immolarsi per il bene del Paese.


Siamo ormai alla tratta degli schiavi legalizzata, si controlla l'immigrazione per far sì che si possa oggi pagare le tasse ai governi, senza garantire loro né un presente né un futuro.
Diventano cittadini europei senza però mai appartenere allo Stato né sentirsi veramente accettato. Infatti le società multietniche sono sostanzialmente razziste, in quanto le leggi e le politiche sociali non riescono a recepire differenze dei popoli perché la società è globalizzata: esiste sempre una cultura che prevale che non ha religione né etnia, è materialista e lobbista.
Stanno creando in Europa, ciò che è stato fatto all'America, in cui esistono cittadini privilegiati rispetto ad altri, e uno strato sociale informe che vive nell'ombra e nei sobborghi suburbani, ai quali viene preclusa ogni strada per migliorarsi ed emergere. La società li ghettizza, li classifica e li isola, perché crea ambienti e esclusivisti, a loro viene imputata ogni malessere sociale, ed è per questo che rappresentano l'alibi di ogni governo, di ogni classe politica. Permette che si crei la tratta degli immigrati, li introduce nel Paese con gli scenari dei "barconi clandestini", e fomenta gli odi e i conflitti sociali, con la naturale conseguenza che queste masse ai margini della società si esasperano. Una grande responsabilità è però dei Media, i veri colpevoli che stanno creando un conflitto dalle incomprensioni e dalle intolleranze. Il caso delle donne con il velo ha catturato l'attenzione di milioni di persone proprio nel momento in cui veniva varata i nuovi piani per l'immigrazione e si discuteva della riforma delle pensioni. Se le periferie bruciano molta della responsabilità non va agli immigrati, ma ad una società materialista che li sfrutta e li getta nei bassifondi per dimenticare il loro crimine, per giustificare il malessere dei loro cittadini.
Allora qual è il motivo della integrazione europea se non quello di fare saccheggio delle nazioni che non hanno voce politica, per alimentare l'Europa dei fondatori, dei Banchieri e delle lobbies, al costo del sacrificio dei cittadini di nessuno e dei cittadini naturali.
Noi invece vogliamo i "cittadini del mondo", ossia creare una dimensione in cui non esistono confini territoriali, ma neanche di opportunità di vie di sviluppo, un'unica Tela in cui l'uomo può tessere le trame.