In piena crisi parlamentare per l'approvazione della Finanziaria, scoppia in grande stile la crisi della città di Napoli, tra veleni e tradimenti, ipocrisia e grave indifferenza. Lo Stato, dopo anni di completa noncuranza, prende a cuore "il futuro" dei cittadini napoletani, vittime dell'ennesimo regolamento di conti tra cosche camorristiche che ora brancolano sui cadaveri dell'Economia e delle Istituzioni del Sud Italia. L'Etnocidio del popolo del Sud, e della popolazione napoletana che ha avuto inizio con la fine e l'umiliazione del Regno delle Due Sicilie ad opera dei Piemontesi Carbonari non vedrà mai fine. La sofferenza è talmente tanta nel descrivere lo scempio e la dura eredità lasciataci dai padri del Risorgimento, che sono ormai finite le parole, e pensare che questo scellerato crimine continua e nessuno ferma la mano dell'onnipotente Stato che ferisce la sua gente. Lasciamo così nel disprezzo persone che si reputano Rappresentanti del Popolo italiano, e offendono quella parte di esso che con il sacrificio di vite umane ha fatto sì che l'Italia non affondasse.
La realtà di Napoli è terribile, ma lo è ancor più la verità, per cui speriamo che il messaggio arrivi alle menti degli Italiani, che comincino a trovare il coraggio dentro di loro per cambiare.
Napoli è il prodotto dell'Etnocidio del Sud, è la prova del perfetto funzionamento della strategia dell'alienazione dell'uomo, della globalizzazione, del controllo mentale: all'interno di un'unica città si sono condensate realtà e contraddizioni talmente forti da portare al collasso il sistema, per condurlo, di proposito, verso la completa monitorizzazione elettronica. L'occhio del "Grande Fratello" è caduto su Napoli. La speculazione edilizia e il saccheggio della proprietà dello Stato, con la complicità dei politici e delle amministrazioni locali, hanno portato all'impoverimento della economia, e così alla disoccupazione, la povertà, il degrado, la disperazione, la delinquenza, e, dulcis in fundo, lo "stato di polizia elettronica".
Giuliano Amato ha con grande urgenza anticipato il suo viaggio al Sud, e domani sarà dinanzi alle forze dell'ordine per presentare il nuovo piano contro la criminalità organizzata: 1000 uomini in piu' tra le forze dell'ordine, e un bell'impianto di videosorveglianza attivo 24 ore su 24, nei punti nevralgici della citta'. Non riusciamo ancora a capire come mai un popolo muore da anni sotto i colpi della criminalità organizzata, dell'usura e del racket, e proprio adesso, nel giro di pochi giorni, diventa un caso di Stato da scomodare il Presidente del Consiglio e della Repubblica. La grande giostra non poteva certo mettersi in moto senza il grande ruolo dei media, che da sempre trasmettono solo notizie telegrafiche di agenzie sulla morte lenta e silenziosa di Napoli, ma per l'occasione hanno allestito un grande spettacolo.
In realtà questa è l'ufficializzazione di un piano predisposto e pronto da molto tempo, con gare di appalto per la gestione della videosorveglianza, certificata da illustri esperti di intelligence americani e inglesi, maestri del complotto e del garantismo delle entità private.
La società della sorveglianza è diventata realtà senza che ce ne siamo resi conto, tra poco tutte le nostre città saranno disseminate di telecamere e meccanismi di ascolto: non c'è da intimidirsi perché questa è solo la punta dell'iceberg che si nasconde nei meccanismi di controllo elettronico delle persone.
Le tecniche di sorveglianza sono diventati talmente automatizzate e fuori dalla vista delle persone che li subiscono, che vivono nella completa indifferenza, alimentando invece un clima di sospetto e diffidenza in seno alla società. Sono reti senza fili, virtualmente onnipresenti,sono collegate ad un'illuminazione pubblica intelligente che crea le condizioni ideali per il riconoscimento, così come i proiettori automatici e le telecamere supplementari che scattano in caso di movimento insolito. Questi mezzi tecnologici permettono di registrare
i dati relativi ad ogni spostamento e alle attività personali, per il conto di organizzazioni e entità statali; i dati vengono così raccolti, classificati per poi servire da base per le indagini di Marketing e di mercato sulla popolazione. Le banche dati costituiscono un elemento essenziale per capire come funzioni questo sistema.
Le frontiere nazionali si stanno trasformando in frontiere di intelligence, le vasti banche dati verificano con sistemi automatici le notizie relative alle persone ed ai loro spostamenti , le cdd. tecnologie di profilo. Dopodichè i dati confluiranno nelle reti Informatiche, e dal sistema della polizia statale arriveranno nei software per delineare il carattere del consumatore sul quale studiare una nuova politica di Marketing.
I comportamenti della popolazione sono osservati sempre di più, sono analizzati, e registrati. La raccolta dei dati per fini commerciali, le carte di credito, le carte di fedeltà e telefoni mobili GPS, le telecomunicazioni, la posta elettronica e Internet, il motore di Ricerca stesso, possono effettuare una ricerca di ogni singola persone mediante una semplice parola chiave. I dati raccolti vengono spesso utilizzati per scopi diversi da quelli che si dichiarano al momento della raccolta. La cosa più terribile è che la sorveglianza viene chiesta dal cittadino, perché si sente in pericolo ormai anche all'interno delle sue quattro mura, perché è cresciuto il bisogno di sicurezza, di efficacia e rapidità del'intervento del pubblico. Ormai siamo talmente ipnotizzati da questo bisogno di trovare delle soluzioni high-tech alla delinquenza, al terrorismo, che ne dimentichiamo le gravi implicazioni.