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29 settembre 2008

I nuovi muri di Berlino


Nella classifica 2008 di Transparency International l'Italia si troverebbe al 55° posto nel mondo per la corruzione nel settore pubblico, scendendo di 14 posizioni dal 2007 grazie a una maggiore diffusione "dell'abuso di pubblici uffici per il guadagno privato". E' quanto riporta il Blog di Beppe Grillo, in linea con la sua propaganda politica vestita da "controinformazione" indipendente. Tuttavia bisogna chiedersi chi è Transparency International, e cosa si nasconde dietro la sua lotta contro la corruzione.

Il Blog di Beppe Grillo riporta in prima pagina che secondo Transparency International, l’Italia si troverebbe al 55simo posto nella classifica della lotta alla corruzione e della correttezza delle procedure politiche. Tuttavia, quella che viene definita un’istituzione internazionale nella definizione dello stato di corruzione, non rappresenta altro che la spada di Damocle delle entità economiche sovranazionali sulle economie degli Stati, per decidere liberalizzazione e privatizzazioni. Transparency International è stata creata da Robert Strange McNamara, Segretario alla Difesa dei Presidenti John Fitzgerald Kennedy e Lyndon B. Johnson, collaborando alla decisione del lancio della bomba atomica in Giappone e della guerra che ha devastato il Vietnam, ricostruendo poi nel tempo l’immagine di grande statista con la creazione della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale. Proprio le "illustri origini" di Transparency, rappresentano la premessa essenziale della lunga carriera di questa organizzazione internazionale, divenuta poi portavoce della Banca Mondiale, all’interno delle politiche di privatizzazione, delle riforme istituzionale e costituzionali, e facendo così della sua lotta per la "trasparenza" un ricatto perenne per politici e funzionari.

Le economie in via di sviluppo, come quelle dell’Europa sud-orientale, rappresentano i prototipi sperimentali per eccellenza di Transparency, considerando che ha collaborato in tutto e per tutto alla loro "democratizzazione" e, così, alla colonizzazione da parte delle multinazionali. Nei Balcani, per esempio, hanno portato a termine dei veri capolavori, cadendo spesso nel ridicolo e nell’assurdo. Quando in Albania sostennero che il Governo era stato corrotto nella gestione del sistema di distribuzione del gas, furono derisi da tutti perché non esiste nel Paese una rete energetica di questo tipo. Da Banja Luka, invece, sono scappati, dopo che un quotidiano locale ha reso noto che i loro funzionari - paladini della giustizia contro la corruzione - avevano corrotto alcuni funzionari per poter realizzare le cosiddette riforme. Rappresentano dunque i figli del marcio dell’economia capitalista occidentale. Si nascondono dietro le NGO, dietro le campagne mediatiche di grande effetto, mentre firmano nei consigli di amministrazione la condanna a morte di migliaia di persone.

Ma dove era Transparency International quando in America Latina si è deciso di privatizzare l’acqua scatenando miseria e guerriglie, oppure negli Stati Uniti sono state fatte cartolarizzazioni, sono stati emessi titoli e derivati non garantiti, sono stati concessi prestiti per il125% del valore delle garanzie a soggetti ad elevato rischio di insolvenza? Magari erano nell’Est europeo, a fare approvare l’ennesima privatizzazione a colpi di scandali e di corruzione, a scatenare tangentopoli e retate all’interno delle società possedute dallo Stato, per garantire così il buon fine dell’ultimo tender o dell’ultimo appalto. Così, mentre le Banche degli Stati Uniti emettevano carta straccia per "far girare l’economia", le società fallivano o delocalizzavano, la disoccupazione e la stagnazione economica dilagava, e contemporaneamente la Comunità Europea dava fondi per l’integrazione. Una macchina oliata alla perfezione, un giostra che gira all’impazzata.

Bisogna inoltre chiedersi quali sono le fonti delle loro indagini, in quanto, non essendo un’Istituzione creata da Stati, rappresenta solo un contractor che elabora dati, al pari di un’agenzia di informazione privata. Ma soprattutto, è necessario precisare cosa si intende dire per "corruzione", considerando che è un concetto mutevole e variabile, che cambia a seconda delle caratteristiche storiche e sociali di ogni Stato. Le semplici tangenti, si sono trasformate, all’interno di democrazie più evolute nelle cosiddette lobbies legali, che sponsorizzano i partiti; ragion per cui non si può dare alla "corruzione" una definizione oggettiva. Negli Stati Uniti un funzionario "corrotto" ha il potere di uccidere migliaia di persone, nei Balcani, così come in Italia, può favorire certi soggetti invece che altri, al pari di una sponsorizzazione delle lobbies americane. Esiste così un altro tipo di corruzione, più sofisticata, dietro la quale vi sono società di consulenza che pianificano manovre finanziarie e politiche economiche, in relazione agli interessi di determinate città. Per tale motivo, la crisi finanziaria che stiamo vivendo è dovuta in parte ad un altro tipo di realtà, che deriva dalla struttura stessa del potere, scatenando un effetto domino infinito.

Se negli anni '90 le grandi società di speculazione hanno costruito la loro ricchezza truccando i bilanci, accreditando titoli senza alcuna copertura reale ed eludendo le leggi degli Stati, dopo l'11 settembre è stato instaurato un nuovo ordine mondiale che ha fatto della monetica (moneta elettronica) il suo "cavallo di battaglia". Le nuove norme per gli scambi economici hanno fatto saltare tutti i fusibili - banche d’affari minori, manager e broker, fondi di investimento - danneggiando piccoli investitori, cittadini e imprese di piccole e medie dimensioni, nonchè amministrazioni locali e utilities pubbliche. Tuttavia, la monetica fa parte del nuovo sistema economico telematizzato ed informatizzato che scandisce non solo l’economia, ma anche la nostra società. Pian piano, sono stati costruiti i nuovi muri di Berlino, ossia delle frontiere informatiche che si sono alzate, senza nessun referendum popolare: si parla di democrazia diretta, di potere orizzontale, ma anche di lotta alla corruzione, di "parlamenti puliti", di "governi ombra".

Virtualizzazione, usura e disumanizzazione, sono la peste di questo millennio, in cui, in assenza di un codice etico legittimato dagli Stati, ognuno di noi può scomparire dinanzi alla "e-justice". I cancellati, gli invisibili, i doppi Nick, i nomi sintetici, sono i nuovi venditori di anime. Oggi esistono giù i nuovi Stati all’interno di internet, esistono popoli, come i "palktalkiani", i "Grillini", gli "indipendenti". E pensare che molti uomini, prima di loro, si sono battuti per il diritto all'internet, che doveva rappresentare la libertà di informazione, dove chiunque poteva scrivere, mentre oggi esistono solo pochissime realtà, come Google e Youtube. Questa è la democrazia e questa è la rete, per tutto ciò andiamo a votare, e ci riuniamo per gridare. Nella continua lotta tra il materiale e l’immateriale, la nostra economia e il nostro concetto economico sono stati cambiati. Il mercato immobiliare fallisce perchè esistono uffici virtuali, il sistema finanziario è in crisi perché esistono piattaforme sovranazionali che accumulano transazioni, la politica è in macerie perché sono cambiati i sistemi per fare propaganda e attirare elettori. Avremo le unità lavorative, le unità intellettive, e il sistema bancario sparirà, esisterà solo un’immensa banca dati, un essere immateriale, dove per trasportare immaterialmente del denaro da una parte e dall’altra devi pagare, perchè devi passare i muri invisibili di Berlino.