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31 ottobre 2006

Noi stiamo creando il Cyberspazio

Il Mondo oggi sta combattendo una guerra che non porterà a nulla, serve solo a destabilizzare il sistema per crearne un altro, che sarà governato dalla Cybernetica.
Le grandi società dell'informatica e del Web stanno cambiando la loro identità, e con essa stanno scrivendo la nuova Bibbia che è già entrata nelle Istituzioni Sovranazionali e dovrà essere recepita presto anche dagli Stati Nazionali.
Quando si parla di Cybernetica si intende una struttura in cui il Web è solo lo specchio della Rete, che diventa in mezzo su cui viaggiano le tre entità che costituiscono l'economia e dunque lo Stato: la moneta, l'informazione e le attività economiche.
Il valore della persona e la sua possibilità di scambiare e accumulare ricchezza risiedono nella sua capacità di creare informazioni e un prodotto reale, per consentire poi la circolazione della moneta. Tutti questi elementi diventano però, nella società cybernetica, dei bit, dei valori elettronici, e ben presto dei fotoni, delle entità elettromagnetiche, che vengono teletrasportate senza ricorrere a dei canali di trasmissione convenzionali.
Sa bene questo la Jp Morgan che ha fondato la sua potenza industriale su di un Intranet, nella quale si ritrova il giornale interno dell'impresa, le clausole dei contratti dei salariati, le differenti discussioni delle botteghe di provincia, i testi delle risorse umane, documenti sui possibili scenari futuri, l'elenco dei telefoni, gli schedari Excel che forniscono minuto per minuto lo stato finanziario della società. Sapete dunque dire qual è la vera grandezza della Jp Morgan?

È per questo motivo che ogni Istituzione, dalle Banche alle Multinazionali, dai Governi alle Autorità Giudiziarie o di indagine, stanno creando sulla rete il loro specchio, con una struttura virtuale e una sovrastruttura di leggi e regolamenti. Le grandi società investono nel commercio elettronico e nelle attività economiche dematerializzate, così come le Banche stanno seminando milioni di carte di credito acquistando poi i diretti concorrenti con il risultato che tra cinque anni l'intera moneta elettronica potrebbe finire nelle mani di un unico Istituto di Credito, come Visa per esempio. Allo stesso modo si può dire delle informazioni, e per esse lo spettro si ampia a tal punto da coinvolgere interi Stati. Le notizie oggi sono gestite dalle Agenzie di Stampa, che accentrano i comunicati e smistano poi alle testate, ma ben presto questo sistema sarà sostituito da un sistema ramificato che arriva sino al singolo utente: la notizia sarà disponibile a tutti, ma l'analisi degli eventi sarà a pagamento, e disponibile a pochi.
I dati economici sono da tempo in mano alle società private che agiscono da Consulenti tecnici sia per l'informatizzazione degli archivi di leggi e documenti, sia per le attività di revisione e di sorveglianza: si sono così trasformate in vere e proprie intelligence al servizio dei privati e delle commissioni della Unione Europea.

I dati biometrici delle persone saranno accentrati e accumulati in immense banche dati a livello sovranazionale, che avranno il controllo della gestione, decidendo in maniera discrezionale dell'utilizzo da farne. Dinanzi a questo sistema c'è poco da eccepire, perché non esistono i controllori delle Entità Sovranazionali, non sono eletti dal popolo né sono conoscibili i comitati a cui si rivolgono per la consulenza tecnica.
Questo è l'obiettivo che sarà raggiunto quando tutti gli Stati Europei avranno aderito al System Information Shengen II, con l'attuazione dell'Identità Elettronica. Il passaporto elettronico è infatti uno degli strumenti di cui occorrerà servirsi, essendo dotato di un chip RFID, che comunica la posizione della persona e immagazzina ogni tipo di dato del cittadino. Dopo di questo avremo la pulce sottocutanea per determinati soggetti a rischio, come criminali o malati, o affascinati dall'Hi-tech come moda, per poi divenire un obbligo perché sarà la chiave per accedere a servizi pubblici o finanziari.

Il problema delle Banche Dati è molto delicato, è stato per anni oggetto di discussione in Italia, sin dalla fine degli anni '80, durante i quali si cercava di tutelare lo Stato Italiano da un'invasione esterna, che avrebbe minato l'intero sistema perché come un virus sarebbe diventata eversione interna. La guerra tra il 1991 e il 1992, ha creato l'Italia e gli Stati di oggi: privi di identità e di sovranità, una piccola comunità fatta di utenti e consumatori, di cui disporre per trovate commerciali. Oggi l'Italia è in pericolo, per il semplice fatto che le grandi Banche Dati sono state manomesse, ma non da una forza esterna, bensì dall'interno, per stessa ammissione del Garante della Privacy. Tuttavia anche qua bisogna stare attenti alle parole, perché non vorremmo che come al solito siano i contractor a pagare le conseguenze di un verme che infetta l'intero sistema. Se i dati sono in pericolo, non è perché i dipendenti fanno trafugare le informazioni, ma perché chi ha fatto quel sistema di gestione e protezione dei dati, lo ha creato con dei "bug", con degli errori voluti per consentire a degli agenti esterni di testarne i limiti. La responsabilità è delle società di informatica private, come IBM, Intel, Microsoft, che forniscono i software e con essi i pirati, i contractor, i fiduciari che agiscono per creare uno squarcio nel sistema e spingere poi i governi a creare la "messa in sicurezza". Ci chiediamo dunque chi saranno allora le società che garantiranno la "sicurezza" agli Stati; saranno ovviamente società private, quando invece occorre che sia lo Stato stesso a creare i propri programmi e i propri software, per conservarne poi le chiavi sorgente ed evitare i bug.

Oggi le Istituzioni hanno già creato il crimine e la legge per contrastarlo: si parla di cybercrimine. Il Cybernauta in realtà è un individuo che si pone al di fuori del sistema, viaggia nella rete e al suo interno tesse la sua tela, conosce i meccanismi della rete e si pone in maniera critica, costruisce informazioni. Loro invece vogliono trasformarlo in un pirata, che assalta i server e manomette i circuiti finanziari, boicotta i siti ufficiali della Nasa, delle Università e dei Governi, così che i veri pirati avranno vera copertura. Non esiste infatti alcun crimine perseguibile a carico di chi decide le regole del gioco.
I cybernauti stanno cercando di creare il Cyberspazio, la Tela, che è la nuova dimora della mente dell'uomo, in cui è possibile sopravvivere. Non ha un governo eletto, né può avere un'autorità che censura senza salvaguardare le persone, le loro informazioni e i loro dati. È uno spazio globale, senza confini, in cui è la collettività stessa che salvaguarda l'universo della popolazione, dando immediatamente l'allarme della manomissione o delle anomalie del sistema prima che nuoccia alla salute e alla privacy di tutti. Il cyberspazio consiste in operazioni, nelle relazioni tra i cybernauti, e nel pensiero stesso, ordinate e organizzate all'interno del web da unaTela: al suo interno tutti possono entrare senza privilegi o priorità derivante dal potere economico, dalla forza militare, o dal paese di provenienza. Ognuno potrà manifestare se stesso senza conformismo, nel rispetto di un codice etico riconosciuto da tutti come regola di condotta economica e sociale.

Quello che può sembrare un mondo estraneo a quello reale, cade nella grande illusione che il cinema, la letteratura e i media hanno voluto creare per spacciare la Cybernetica come fantascienza. Non capire in cosa si va incontro significa esserne schiavo, perché la rete può usurare se al suo interno le persone non creano una loro dimensione in cui lavorare, vivere e relazionarsi con gli altri, diventa una giungla invivibile, ed è proprio questo ciò che vogliono che sia Internet. Vogliono il Web non il Cyberspazio, e per tale motivo esistono i motori di ricerca che manipolano la ricerca dei dati, esistono degli applicativi piramidali per comunicare , esiste la confusione dei forum e dei blog: organizzarli tutti nella medesima Tela significherebbe creare un'entità che è in grado di esprimere una forza politica e di fare pressione sui governi.